La terza ardita vetta dell'Intermesoli

Picco Pio XI, già Picco Ratti


Picco Pio XI è un’altra cima che deve la sua recente notorietà principalmente all’attività divulgativa del Club dei 2000 metri che anche in questo caso invita a fare conoscenza con territori nuovi e pieni di tante bellezze. Stando alle prime recensioni che sono circolate sul web, per raggiungere questa cima era necessario armarsi di una buona dose di spirito d’avventura, disporre di ampia pratica di montagna ed un discreto senso dell’orientamento e così, nel dubbio, anche noi ci siamo documentati a dovere anche se una volta sul campo l’escursione si è dimostrata oltremodo sicura grazie a sentieri ormai ben delineati ed una fitta trama di segnavia che accompagna lungo la maggior parte del percorso che è per buona parte in comune con la via che sale alla cima settentrionale del Monte Intermesoli. E così anche questa cima remota ed isolata e di grande suggestione è oggi finalmente divenuta una meta alla portata di molti. L’escursione prende il via dal paese di Pietracamela: al limite dell’abitato in località Sopratore si trova uno slargo circondato da case in pietra che fanno bella mostra di sé, rimesse a nuovo e con giardinetti colmi di fiori ed un fontanile di acqua molto fresca, utile per rifornirsi alla partenza ed ancor più gradita per rinfrancarsi al termine della lunga camminata. Lo spiazzo è sormontato da un grosso monolito attrezzato per poterlo arrampicare che, come ci hanno raccontato alcuni paesani con cui ci siamo intrattenuti al ritorno, sembra aver contribuito a suo modo alla storia del villaggio, infatti “il nome del paese deriverebbe, secondo i suoi abitanti, da Pietra del Cammello che indica a sua volta un grosso macigno posto ai margini dell’abitato la cui sagoma richiama quella di un cammello” … osservato dallo spiazzo in verità ci vuole un pò di fantasia a vederci tale sagoma ma può darsi che da altri punti di vista sia proprio così!! Ma torniamo all’escursione, subito dietro al fontanile si prende sulla sinistra uno stradello in salita e dopo pochi metri a destra si imbocca un sentierino (ben individuabile per la staccionata in legno) che sale ripido e si porta alla base dell’ammasso di pietre venute giù con una frana; ci si fa strada rimanendo in alto tra i massi e seguendo alcuni ometti fino a riprendere il sentiero che corre in piano verso sud per un chilometro circa. Si prosegue rimanendo sempre immersi nel fitto del bosco ed in compagnia dello scorrere rumoreggiante del Rio Arno che si trova poco più in basso. Il sentiero si ricongiunge alla strada sterrata che arriva da destra, sale dal paese e poi prosegue verso Prati di Tivo: la si attraversa e si scende a destra lungo uno stradello fino a raggiungere il Rio Arno che si supera con un ponticello in un angolo di bosco particolarmente fresco ed ameno. Superato il torrente inizia la salita dapprima su terreno scoperto e poi rientrando nella boscaglia; già da questo tratto risalta a sud la nostra meta, pur se accerchiato da cime ben più elevate il Picco Pio XI risalta infatti da lontano per la sua forma impervia di gigantesco sperone di roccia. Segnavia, ometti ed una traccia ben incisa non lasciano dubbi sulla via da seguire e così con una sequenza di stretti tornanti si prende quota sino a sbucare su una vasta radura pianeggiante da cui si apre una notevole vista sulle principali cime del Gran Sasso: volgendo lo sguardo da est ad ovest si susseguono infatti il Corno Piccolo ed il Corno Grande, l’Intermesoli ed il Monte Corvo. Si procede attraversando per intero la radura da nord a sud ed alcune paline di legno aiutano a non perdere la traccia che ogni tanto si confonde nella vegetazione molto rigogliosa; al termine del tratto scoperto si rientra nel bosco fitto dove la traccia torna ad essere molto evidente: si procede a lungo in leggera salita attraverso un ambiente particolare dove l’ombra fitta ha favorito la formazione di muschio verdissimo che copre dovunque il terreno dando al bosco dei tratti fiabeschi .. più in alto, nel silenzio totale interrotto solo dai nostri passi, sono all’opera alcuni cercatori di funghi. Dopo un lungo cammino piuttosto agevole la pendenza del sentiero incrementa notevolmente e coprendo una distanza breve si raggiunge la quota di circa 1.700 metri dove il bosco termina improvvisamente e lascia lo spazio ad un vasto prato anch’esso in netta salita dominato in alto dalle rocce del Picco dei Caprai. Da questo punto in avanti una connotazione ricorrente dell’escursione saranno le fioriture di innumerevoli colori che accompagneranno fin sulla cima del Picco consentendo anche l’osservazione di qualche rarità botanica. Il sentiero continua a prendere quota dentro al vallone che via via si va restringendo fino a portarsi sotto le pendici scoscese del Picco dei Caprai, proprio in corrispondenza di una colata di massi che riempie la parte più alta della conca morenica. Anche se tra qualche ostacolo la traccia rimane agevole e le bandierine segnavia consentono di seguire il percorso migliore che con un ultimo strappo conduce sino a quota 2.000, punto di affaccio sulla Conca del Sambuco: qui il panorama diviene oltremodo suggestivo, dominato ad ovest dalle pareti rocciose che scendono verticali dalla cresta che congiunge le due cime dell’Intemesoli mentre sull’altro versante risalta impervio il Picco; all’intorno brecciai sprofondano più in basso nella vasta conca glaciale dove ancora si conserva un piccolo nevaio. La vista è notevole anche perché l’Intermesoli si osserva da una prospettiva nuova ed assai diversa per chi come noi frequenta il Gran Sasso prevalentemente dal versante aquilano, e da questo punto più che altrove si ha la misura effettiva di quanto questa montagna sia vasta ed imponente. In questa ambientazione d’alta quota pur essendo meno alto anche il Picco Pio XI non è certo meno scenografico con il suo caratteristico piano inclinato che dalla base in cui ci troviamo raggiunge la vetta con un salto in alto di quasi trecento metri di quota; a questo punto non rimane dunque che affrontare l’ultimo sforzo della giornata per andare a scoprire cosa si vede da lassù. Si procede a vista (i segnavia seguiti sino all’affaccio sulla Conca del Sambuco puntano infatti verso la base della cresta nord dell’Intermesoli) scegliendo liberamente la propria traiettoria di salita fino a raggiungere il punto più elevato dove l’ampia dorsale erbosa diviene una cresta piuttosto aerea ed una scritta sbiadita su una pietra attesta l’arrivo in vetta!! Il panorama dalla cima del Picco Pio XI è davvero grandioso in ogni direzione, in particolare verso il Corno Piccolo tanto vicino da poterne osservare molti particolari ed anche intravedere la croce di vetta mentre sull’altro versante riempiono l’orizzonte i bastioni di roccia verticali dell’Intermesoli che sovrastano immensi brecciai e la sottostante conca glaciale; sporgendosi appena un pò dalla linea di cresta si può invece osservare molto più in basso la Val Maone. La vista che si ha dalla cima è così il definitivo completamento di un’escursione molto bella e varia, tali e tanti sono infatti gli ambienti montani che si attraversano: il torrente nel fondo valle, dal bosco fitto ai prati fioriti d’alta quota ed un complesso morenico che rende bene l’idea dell’azione dei ghiacci che hanno plasmato queste montagne e scavato le vallate dove oggi noi camminiamo. L’escursione, sicuramente da non perdere, si sviluppa tra andata e ritorno lungo il medesimo percorso su circa sedici chilometri e 1250 metri di dislivello in salita; segnaletica molto frequente sino all’affaccio sulla Conca del Sambuco dopo di che si procede a vista senza alcuna difficoltà di orientamento.